Il memento mori è dunque l’atto di nutrire la vita facendo esperienza, seppur indiretta, della morte: è l’atto di riportare nel nostro cuore l’umiltà che ci riconduce alla responsabilità che abbiamo, come esseri mortali, nei confronti della vita. Senza la consapevolezza della morte è facile dimenticarsi di quell’affascinante mistero che è l’essere vivi e tutto rischia di diventare meschino, banale, volgare. Quando ci dimentichiamo della morte, o crediamo che ci sia estranea, allora la guerra, le uccisioni, lo sfruttamento, la distruzione dell’ambiente che ci circonda diventano tutte cose perfettamente accettabili. (tratto da Luca Girolimetto)